Buon 25 aprile a tutte le persone su Il Cammello oggi!
Il 25 aprile è una bellissima festa, che può essere celebrata su diversi livelli di significato, anche al di là della ricorrenza storica degli eventi che ricorda.
“Liberazione” è diversa da “libertà”; prevede un processo attivo di recupero o creazione di una libertà, impedita da forze ostacolanti. Non è soltanto la festa di “noi, che siamo liberi”, ma la festa di “noi, che ci siamo spesi per essere più liberi di prima”. Oppure, di “noi, che siamo grati a chi ci ha aiutato ad essere più liberi”.
Sarebbe bello considerare la liberazione che festeggiamo oggi come una liberazione per antonomasia, che ci ricorda di non trascurare nessuna liberazione importante per le nostre vite, sia essa collettiva o individuale.
Sarebbe bello che la festa di oggi ci aiutasse a domandarci quali sono le forze esterne che non ci hanno resi liberi in passato e quali sono quelle che non ci rendono liberi al momento. Tutte le persone — alcune ancora più di altre — si ritrovano nella vita a dover contrastare agenti avversi, che mettono a rischio la loro libertà. Possono essere guerre, regimi e invasioni militari, ma possono anche essere discriminazioni, dipendenze, pregiudizi, disuguaglianze, o violenze di altri tipi.
In alcuni casi dietro a questi agenti si trovano persone in carne ed ossa, con nomi e cognomi, in altri casi invece si trovano interi sistemi avversi, che non tutelano la libertà di tutti.
Ognuna di queste invasioni della libertà merita una sua liberazione, la cui responsabilità non dovrebbe ricadere soltanto sugli individui o sulle minoranze colpite, ma su tutte le persone per le quali la libertà è un valore.
Oggi sarebbe bello festeggiare (anche) tutte le liberazioni che sono in corso al momento; sono tante e nessuno probabilmente le comprende tutte. Oggi è una buona giornata per prestare un ascolto particolare alle liberazioni altrui.
Alcune di esse, tra l’altro, sono largamente condivise e supportate da vasti gruppi di persone: le donne, le persone della comunità LGBTQ+, le persone disabili, gli anziani, i giovani che ereditano un mondo del lavoro che non li valorizza. Minoranze più o meno grandi, visibili, e riconosciute contrastano la propria invasione.
In bocca al lupo ad ogni persona, dunque, per le liberazioni con le quali è alle prese.