Una domanda che mi pongo spesso è: quando avviene il passaggio fra una vita dove risparmiamo denaro, sprecando però tempo, a quella invece opposta in cui investiamo denaro per risparmiare tempo? Mi spiego meglio.
Quando avevo 13-14 anni l’idea di spendere 20-30€ per una cena il sabato sera con gli amici era impensabile. Il menù kebab andava per la maggiore e non sempre sceglievo anche le patatine fritte.
Oggi per fortuna non è così, e quindi mi sono chiesto: perché e quando si cambia?
Penso che i motivi, in generale, derivino da:
Non credo ci sia un momento preciso nella vita, in cui “click”, ecco il cambiamento. Dipende dalla propria esperienza personale, dal proprio passato, dalle proprie ambizioni e interessi. Insomma, il mondo è bello perché è vario e quindi non sempre si può catalogare ogni cosa.
Io ho visto questa evoluzione in me nel momento in cui ho iniziato a lavorare.
Cerco assiduamente di raggiungere un equilibrio, per me sensato, fra convenienza economica e risparmio di tempo. Non sempre mi riesce, ma quando avviene mi sento molto soddisfatto.
Tornando all’elenco di prima: penso che una disponibilità economica maggiore mi aiuti a valutare più possibilità quando devo scegliere l’acquisto di un prodotto o di un servizio. Sapere di dover affrontare spese più o meno onerose in futuro, mi aiuta a concedermi o meno determinati “lussi” o “piaceri”.
Ciò che fa pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra sono sicuramente le mie priorità.
Per esempio, se devo spostarmi per andare dalla mia ragazza, che vedo raramente a causa della distanza, preferisco spendere di più ma arrivare prima.
Viceversa, una bella ricerca su BlaBlacar o Flixbus non manca mai quando devo tornare nella verde Umbria per un weekend di relax.
Una maggiore attenzione al benessere personale la rivedo, per esempio, nella spesa al supermercato. Rispetto a diversi anni fa, ora sono più attento a ciò che compro e a volte preferisco spendere qualcosa in più per un prodotto più “buono” o magari biologico. Allo stesso tempo, se devo acquistare i sacchetti per la spazzatura, tendo a comprare quelli più economici, perché appunto finiranno presto nel cassonetto.
La comprensione del valore del mio tempo mi ha aiutato, nel corso degli anni, a scegliere frequentemente le opzioni migliori e costose rispetto a quelle più lente ma più economiche. Il treno per esempio lo preferisco alla macchina, perché mi permette di lavorare al pc e di non dover pensare al rifornimento dell’auto o al traffico.
(Ancora non riesco a scegliere serenamente per esempio le Frecce Rosse, ma l’obiettivo in futuro è quello.)
L’acquisto di un computer performante ma costoso è per me, e per la mia professione, un investimento per il futuro e quindi lo vivo con serenità.
In conclusione, cerco di rispondere alla questione iniziale con poche parole: non c’è un momento preciso in cui si cambia approccio al modo in cui utilizziamo i nostri soldi. La mutevolezza delle situazioni e del pensiero ci portano verso il cambiamento.
Ciò che so per certo è che gli acquisti di beni e servizi saranno una costante nella mia vita;
come lo saranno l’avanzamento della vecchiaia, il cambiamento delle abitudini, della possibilità di spesa, degli interessi e delle priorità.
Sta a me decidere, ogni giorno, a cosa, e in che misura, dare valore.