I 7 dannati danteschi più splatter

Dante aveva un'immaginazione piuttosto horror. Eccone alcuni macabri esempi.
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Dante
I 7 dannati danteschi più splatter

Da secoli la Divina Commedia affascina e terrorizza i lettori con la sua visione degli inferi e delle pene inflitte ai peccatori. L’inventiva di Dante ha creato un vero e proprio universo dell’orrore nella descrizione dei dannati che popolano l’oltretomba sotterraneo, raggiungendo picchi di splatter non indifferenti. Ecco una top 7 degli esempi più vistosi di questo aspetto poco trattato.

Giuda, il traditore per antonomasia
Dante lo punisce per smangiucchiamento. Giuda viene maciullato dalle fauci del gigantesco Lucifero, all’interno del lago dei traditori. Le sue membra si rigenerano, per non porre mai fine allo strazio.

Farinata degli Uberti
È un nobile guelfo, descritto come un'ombra che si alza dalla tomba per rispondere alle domande di Dante. La sua figura spettrale e il suo sguardo penetrante trasmettono un grande senso di inquietudine e creano un’atmosfera parecchio tetra.

Pier della Vigna
È un politico e poeta italiano che, secondo Dante, si suicidò nella prigione. Nell'Inferno, viene rappresentato come un albero senza vita, con rami spezzati e un tronco che geme e si contorce, le cui membra vengono strappate da cani infernali. Questo passaggio disperato suscita empatia mista a ribrezzo.

Il Conte Ugolino
La storia del Conte Ugolino e dell'arcivescovo Ruggieri è una delle più agghiaccianti dell'Inferno di Dante. Dante ritrae Ugolino come un uomo ridotto allo scheletro, con un aspetto demoniaco e gli occhi pieni di rabbia. Ugolino che si nutre della carne del teschio del suo nemico, a sua volta conficcato nel ghiaccio infernale. Orrore e cannibalismo in grandi dosi.

I violenti
Qui si trovano personaggi come Alessandro, il tiranno di Fere, che viene mostrato con la testa mozzata in mano, portata come una lanterna, mentre cammina in un lago di sangue. Dante ha inventato gli zombie?

I barattieri
Sono i peccatori che hanno ottenuto illeciti guadagni con la frode. Sono puniti in un fiume di pece bollente, nel quale sono costretti a stare completamente immersi. Quando cercano di uscire, alcuni diavoli dotati di lunghi uncini li ghermiscono e rigettano dentro.

Maometto

Nel cerchio degli eretici, Dante ci presenta Maometto come un'ombra contorta, costretta ad una marcia infinita intorno al proprio cerchio. Ad ogni nuovo giro, un diavolo ne lacera le membra con una spada, trafiggendolo dalla bocca all’inguine e causandone la fuoriuscita delle interiora. Forse l’esempio più macabro e disturbante dell’immaginazione Dante.

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